Rassegna Stampa
29 gennaio 2024
Troppe stalle costrette alla chiusura
Fonte: Agronotizie
Prosegue inesorabile la scomparsa ogni anno di migliaia di allevamenti mentre il numero di animali in produzione si assottiglia sempre più. Come evitare il crollo di un settore strategico dell’economia italiana
C’è di che preoccuparsi per il futuro degli allevamenti italiani. Lo dicono i numeri, puntuali, dell’Anagrafe Zootecnica che dettagliano la continua e inesorabile contrazione sia del numero di aziende in attività, sia del numero di animali presenti.
Prendiamo il caso degli allevamenti di bovini. Dal 2010 al 2023 hanno chiuso i battenti circa 68mila allevamenti.
Un’emorragia continua, compensata, si dirà, dal contemporaneo aumento del numero di capi presenti negli allevamenti “superstiti”. Ma così non è.
Anche il patrimonio bovino è andato assottigliandosi e oggi si registrano circa di 263mila capi in meno rispetto al 2010.
Ciò che più preoccupa è l’accelerazione che negli ultimi tre anni si è verificata nella contrazione del numero di bovini allevati.
Nel decennio 2010-2020 si sono persi ogni anno più di 14mila capi, negli ultimi tre anni questa cifra si è quasi triplicata.
Segno inequivocabile di una sofferenza della nostra zootecnia che prosegue da tempo e che ora si sta aggravando, sospinta da una congiuntura economica sempre più complicata.