Rassegna Stampa

04 febbraio 2020

Sperimentazione animale e proteste: facciamo un po’ di chiarezza

Fonte: ilbolive.unipd.it

Lo scorso 23 gennaio il Consiglio di Stato ha emesso l’ordinanza 230, che decreta la sospensione del progetto LightUp, guidato dal professor Marco Tamietto dell’università di Torino in collaborazione con l’università di Parma. Tale progetto giunse alla cronaca italiana già nel giugno 2019, a seguito delle contestazioni (e anche minacce) da parte di associazioni animaliste come la LAV (Lega anti vivisezione). Fulcro della protesta fu, ed è tutt’ora, l’utilizzo previsto di sei macachi, da sottoporre a delle operazioni chirurgiche, in cui viene provocata una lesione alla corteccia visiva, al fine di provocare una zona d’ombra nel loro campo visivo. Lo scopo della ricerca è sviluppare delle cure per le persone affette da cecità a seguito di un danno cerebrale, ad esempio un ictus.

Nell’ordinanza si può leggere che “il ministero della Salute deve, con massima urgenza, fornire tale prova sull’impossibilità di trovare alternativa ad una sperimentazione invasiva sugli animali” ribaltando la sentenza del Tar del Lazio, che, a novembre 2019, aveva respinto la prima richiesta di sospensione del progetto.

Per fare chiarezza in merito alla delicata questione della sperimentazione animale abbiamo contattato Giuliano Grignaschi, segretario generale di Research4Life e responsabile del benessere animale degli stabulari dell’Università Statale di Milano.