Rassegna Stampa

17 maggio 2024

Oltre la sperimentazione animale: un esempio da (alcuni) studi di tossicologia

Fonte: research4life.it

Se è vero che la sperimentazione animale rimane imprescindibile in molti campi della ricerca biomedica, è anche vero che in alcuni contesti, oggi, abbiamo potuto sostituirla con altri metodi e tecnologie. Ne sono un esempio alcuni tipi di studi in campo tossicologico, per i quali i modelli animali non sarebbero sostenibili per le necessità della ricerca

Una domanda che si pone spesso, quando il tema è la sperimentazione animale, è: ma non sono sufficienti i modelli alternativi? Insomma, sono davvero ancora necessari gli animali in ricerca? Le risposte a queste due domande sono, rispettivamente, “no” e “sì”. Diversi dei nostri articoli ne riportano le ragioni. Le principali sono che nessun modello alternativo è in grado di replicare la complessità di un organismo vivente, aspetto che comprende non solo l’interazione tra i diversi sistemi, organi e tessuti ma anche, per esempio, le differenze tra i sessi e l’effetto dell’ambiente. Tanto che i modelli definiti alternativi sono, più che altro, complementari. Sono, cioè, metodi che permettono di ridurre in modo sostanziale l’impiego di animali, che rimangono così necessari solo in fasi più avanzate della ricerca. Ma non permettono di escluderli completamente.

Pur con questa premessa, ci sono dei campi della ricerca nei quali è stato non solo possibile, ma anche necessario, passare dall’uso degli animali a nuove tecnologie. È il caso di alcuni studi tossicologici: ce ne parla Emilio Benfenati, direttore del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri.