Rassegna Stampa

01 luglio 2024

Lyssavirus nei gatti, disponibile il protocollo diagnostico

Fonte: vet33.it

Il progetto CONNETTI-CAT conclude il primo anno con il rilascio di un protocollo diagnostico per migliorare la sorveglianza e l’identificazione delle infezioni da lyssavirus nei gatti

Si è recentemente concluso il primo anno del progetto CONNETTI-CAT, nato per rafforzare la sorveglianza sindromica e uniformare i criteri di inclusione per le lyssavirosi nei gatti. Grazie alla collaborazione di medici veterinari libero-professionisti, è ora disponibile un nuovo protocollo diagnostico. Il progetto ha coinvolto 12 cliniche veterinarie in sei regioni italiane, utilizzando metodologie partecipative (come il questionario Delphi e la consensus conference) per sviluppare e validare il protocollo.

Le infezioni da Lyssavirus
Il gatto è noto come ospite occasionale dei lyssavirus associati a chirotteri, per la sua indole cacciatrice e per la possibilità di vagare liberamente e senza la supervisione del proprietario. Per questo motivo, è essenziale disporre di un protocollo per identificare e gestire le infezioni da lyssavirus, note per la loro gravità e potenziale trasmissibilità, come dimostrato da un caso recente in Italia nel 2020.
In quella circostanza, il gatto domestico che aveva contratto l’infezione, aveva manifestato sintomatologia neurologica ascrivibile a infezione rabida, con alterazioni del comportamento, estrema aggressività, disfagia, stranguria, tremori e febbre. Prima di essere sottoposto ad eutanasia, aveva morso i proprietari e i medici veterinari che lo avevano sottoposto ad esame clinico, per un totale di sei persone esposte.

Il progetto
Il progetto CONNETTI-CAT, avviato dall’IZSVe, si pone l’obiettivo di quantificare la probabilità delle infezioni da lyssavirus nel gatto e la probabilità stessa del gatto di trasmettere secondariamente l’infezione.