Rassegna Stampa

01 settembre 2023

In Italia sono i laureati a mangiare meglio, non i poveri

Fonte: lescienze.it

Un gran numero di ricerche dimostra che nel nostro paese, come nel resto del mondo, le persone con minori disponibilità economiche tendenzialmente mangiano peggio. E si tratta di un segmento della popolazione che spesso coincide con persone con un titolo di studio più basso

Decenni di dati pubblicati nelle maggiori riviste scientifiche mondiali, di rapporti internazionali, di ampie raccolte dati come le sorveglianze PASSI dell’Istituto superiore di sanità (ISS), non impediscono di sentire ancora la favola secondo cui “spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità”. Lo ha dichiarato di recente l’attuale ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. In Italia, secondo il ministro “abbiamo un’educazione alimentare interclassista”.

È falso. In Italia, come nel resto del mondo, non si mangia tutti allo stesso modo, è vero, ma a mangiare meglio non sono i più poveri, ma chi ha un titolo di studio più elevato. Chi ha meno disponibilità economiche, segmento della popolazione spesso coincidente con chi ha un titolo di studio più basso, tendenzialmente mangia peggio e fa meno attività fisica, presentando uno stato di salute complessivo peggiore.

Due indicatori semplici semplici sono l’obesità e la prevalenza di persone con diabete di tipo 2: le percentuali sono più elevate fra i gruppi più svantaggiati dal punto di vista socio-economico.