Rassegna Stampa

11 maggio 2020

Il coronavirus tra le scimmie

Fonte: ilpost.it

Le principali riserve di scimpanzé e gorilla stanno cercando di proteggerli dalla pandemia, che potrebbe decimare le loro popolazioni già a rischio

I virus che causano infezioni respiratorie negli esseri umani, come l’attuale coronavirus, possono essere responsabili di pericolose epidemie nelle popolazioni di scimmie e causare la morte di molti esemplari. Anche per questo motivo negli ultimi mesi le principali riserve naturali di primati si sono attrezzate per ridurre i contatti tra i loro ospiti e gli esseri umani, con l’obiettivo di ridurre il rischio di contagi che potrebbero finire rapidamente fuori controllo causando la morte di centinaia di scimmie, soprattutto tra le specie più esposte al rischio di estinzione.

Come segnala il sito di Science, diversi studiosi dei primati (“primatologi”) ritengono che se il coronavirus riuscisse a introdursi tra le comunità di scimmie sarebbe pressoché impossibile fermarlo. I primati non umani non potrebbero praticare in autonomia il distanziamento fisico, né sarebbe praticabile isolare i membri delle loro comunità. Se si ammalassero, sarebbe inoltre molto più difficile trattare i sintomi o fornire soluzioni estreme, come l’intubazione nel caso di gravi sindromi respiratorie. Senza contare che le riserve coprono quasi sempre centinaia di chilometri quadrati e molte comunità di primati vivono in aree difficili da raggiungere.