Rassegna Stampa

28 maggio 2024

Forse torneremo a mangiare le ostriche solo nei mesi “con la R”

Fonte: ilpost.it

Negli ultimi decenni le cosiddette “quattro stagioni” hanno ampliato il mercato dei molluschi, ma si sta scoprendo che sono più vulnerabili alle ondate di calore a cui contribuisce il cambiamento climatico

Fino a qualche decennio fa in Francia si diceva che le ostriche vanno mangiate solo nei mesi “con la R” nel nome, che in francese sono tutti tranne maggio, giugno, luglio e agosto. In italiano funziona, ma va aggiunto ai mesi buoni gennaio, che in francese si dice janvier. D’estate infatti le ostriche selvatiche si riproducono e per questo producono uova e sperma, che in ambito culinario sono chiamati “latte”: una sostanza lattiginosa che ingrossa il corpo dei molluschi e ne modifica il gusto, rendendoli sgradevoli anche per molte delle persone a cui piacciono. Il detto era diventato meno significativo negli ultimi decenni con la diffusione delle ostriche triploidi, una varietà sterile ottenuta con un processo di selezione artificiale che non produce “latte” nemmeno d’estate ed è allevata in gran parte del mondo, Italia compresa.

Tuttavia di recente negli Stati Uniti si è visto che le triploidi sono più vulnerabili alle ondate di calore marino: uno studio pubblicato l’anno scorso sulla rivista Global Change Biology dice che le temperature più alte della media registrate nell’estate del 2021 lungo le coste dell’oceano Pacifico occidentale causarono una moria di ostriche molto più grave tra le triploidi che tra le altre popolazioni di ostriche. Per questo, dato che anche le ondate di calore marino sono favorite dal cambiamento climatico in atto, c’è chi si sta chiedendo se in futuro non torneremo a mangiare questi molluschi solo nei mesi con la R.