Rassegna Stampa

07 maggio 2024

Federalimentare: «La nuova Ue si smarchi da una politica anti-industriale»

Fonte: ilsole24ore.com

Il presidente Paolo Mascarino: «In Italia l’inflazione è tornata sotto controllo e abbiamo anche evitato di tornare in recessione»

«Il mio maggior timore? È che la nuova legislatura Ue possa continuare una politica sostanzialmente anti-industriale, che farà prevalere in modo ideologico gli aspetti ambientali senza tenere conto della sostenibilità economica e sociale». A campagna per le Europee appena iniziata, il presidente di Federalimentare Paolo Mascarino è pronto a mettere sul tavolo di Bruxelles le richieste delle imprese alimentari italiane. Proprio l’Europa sarà al centro dell’assemblea pubblica che Federalimentare terrà oggi pomeriggio a Parma, nel corso della giornata inaugurale di Cibus.

Cosa si aspetta dall’Unione europea che uscirà a giugno dalle urne?
Nella ricerca fatta insieme al Censis che presentiamo oggi a Cibus, dal titolo “L’industria Alimentare tra Unione europea e nuove configurazioni globali”, emerge che per il 93% degli italiani l’industria alimentare è sinonimo di sviluppo sociale ed economico e per l’89% dei cittadini un aiuto al settore potrà arrivare dalle future scelte che verranno prese in Ue. In questo nuovo mondo multipolare, la prima priorità è quella di difendere il mercato unico da tutte le forme di concorrenza sleale: non permettere a concorrenti extra-Ue di vendere prodotti con standard inferiori a quelli europei, non imporre per legge soluzioni tecnologiche uniche che avvantaggiano alcuni Paesi rispetto ad altri, non giudicare la salubrità dei prodotti alimentari con algoritmi privi di solide basi scientifiche e con le relative etichette semaforiche. Per rimettere al centro la competitività della sua manifattura, inoltre, la Ue deve promuovere investimenti strutturali e le economie di scala per produrre energia pulita a basso costo, per l’accesso sicuro alle materie prime nelle quantità e qualità necessarie, per una logistica all’altezza delle potenzialità del nostro export.