Rassegna Stampa
19 marzo 2019
Agroalimentare vale 3,9% del PIL: studio Unicredit, potenziale crescita export
Fonte: Agi
Unicredit, che nel triennio 2016-2018 ha stanziato 5,4 miliardi di euro a sostegno del settore agroalimentare, ha incontrato a Fico Eataly World a Bologna un gruppo di circa 80 imprenditori per confrontarsi sulle strategie di sviluppo di un comparto che e’ il primo per creazione di valore aggiunto in Italia (62 miliardi nel 2018).
Il contributo dell’agroalimentare e’ pari al 3,9% del Pil ed e’ uno dei settori di eccellenza del Made in Italy: ma ci sono, secondo l’istituto di credito, margini di potenziale ulteriore crescita per le esportazioni.
A Bologna, Unicredit ha presentato uno studio che evidenzia come nell’ultimo decennio il settore ha messo in atto profonde trasformazioni, innovando il modello di business e registrando una dinamica migliore di quella dell’industria manifatturiera nel suo complesso.
A fronte di una debole domanda interna, l’export ha giocato un ruolo trainante per la crescita: le vendite all’estero del Food&Beverage (prodotti trasformati), sono aumentate piu’ dell’80% negli ultimi 11 anni, e nel 2018 il giro d’affari e’ stato di oltre 35 miliardi di euro (dati Istat, febbraio 2019). Eppure, la propensione all’export del settore per l’Italia rimane inferiore a quella dei principali concorrenti europei (23% nel F&B e 12% in agricoltura – dati Eurostat), cio’ anche a causa delle ridotte dimensioni medie delle aziende, della difficolta’ di accesso alle catene di distribuzione internazionale e della concentrazione dei mercati di sbocco: i primi quattro (Germania, Francia, Regno Unito e USA) assorbono infatti circa il 51% dell’export totale.
Secondo la banca “esiste quindi ancora un elevato potenziale da valorizzare in tema di business oltre confine, implementazione di organizzazione e capacita’ commerciale delle imprese (anche attraverso la crescita dimensionale e la promozione dei processi di integrazione della filiera) e sviluppo di prodotti ad elevato valore aggiunto capaci di imporsi su nicchie di mercato ad alto rendimento”. Oltre al portafoglio di strumenti che Unicredit mette in campo per sostenere le imprese, ha sottolineato Giovanni Ronca, corresponsabile delle attivita’ in Italia dell’istituto, serve una finanza piu’ aperta al mercato “capace di ridurre il rischio di accesso a fonti di finanziamento di debito e di agevolare l’accesso al mercato dei capitali”.
“Il settore agroalimentare sta vivendo un trend di sviluppo – ha aggiunto Andrea Casini, cohead Italy di UniCredit -. Partendo dal dialogo costante tra le parti, nato per comprendere meglio le esigenze e trovare insieme le soluzioni piu’ idonee, UniCredit si propone come partner di riferimento per sostenere gli imprenditori del settore”.