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09 maggio 2018

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Frodi commerciali. Prosciutto di Parma e San Daniele fasulli

Categoria: Dalla Segreteria Nazionale

Anche gli operatori che vogliono frodare i consumatori vendendo “aliud pro alio” una cosa per un’altra, un prosciutto per un altro, si assicurano che gli alimenti siano processati e controllati per non colpire o consumatori nella salute (e perderli) ma solo nel portafoglio cercando di illuderli più a lungo possibile". Lo dichiara Aldo Grasselli, Segretario Nazionale del SIVeMP a proposito della vicenda sulla contraffazione del prosciutto di Parma e prosciutto San Daniele. 

"Le frodi commerciali, il cui contrasto compete a organi non sanitari, sono sempre più un terreno in cui si devono cimentare organi di polizia quali i carabinieri e la guardia di finanza, incrociando ricerche di tipo commerciale e raccogliendo dai servizi veterinari tutte le informazioni disponibili sulla qualità riscontrata durante i controlli sanitari. 

Tuttavia, è evidente che una tolleranza sul piano fiscale favorisce l’occultamento di intere partite di materie prime che, ancorché dal commerciante disonesto sottoposte al  controllo sanitario dei veterinari pubblici, dopo il controllo sanitario favorevole per vie carsiche clandestine cambiano natura e assumono qualità commerciali non possedute pur mantenendo la qualifica di alimenti idonei al consumo". 

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