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21 ottobre 2015

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Stati generali della professione medica e odontoiatrica

Anche i veterinari daranno il loro contributo alla piattaforma professionale per il rilancio del Ssn

Categoria: Dalla Segreteria Nazionale

“Potrà sembrare strano a qualcuno – ha dichiarato il Segretario Nazionale del Sindacato dei Veterinari di Medicina Pubblica SIVeMP dott. Aldo Grasselli – che il tema del rilancio del Ssn sia una priorità per i veterinari della sanità pubblica. Questo denuncerebbe un preoccupante ritardo culturale che impedisce di comprendere come la tutela della salute dell’uomo non si possa ormai realizzare senza la prevenzione dei rischi ambientali, la sorveglianza e la prevenzione delle malattie degli animali allevati e selvatici, la sicurezza alimentare”.

“La tutela della salute in un mondo complesso e globalizzato non è segmentabile in prestazioni, ancorché altamente specialistiche, che non trovino ragione in un approccio multi professionale ed olistico al tempo stesso. Questa è la mission del Ssn e della sua funzione di aggregazione ed esaltazione dei saperi: One World-One Health-One Medicine”.

“Per questo raccogliamo l’allarme lanciato dalla Fnomceo e dai Sindacati dei medici e partecipiamo ad un forte movimento di rivendicazione dei diritti fondamentali dei cittadini e di rilancio del Ssn che rappresenta la infrastruttura più avanzata del welfare solidaristico del nostro Paese, un paese ormai lanciato verso una deriva individualista e iper-liberista”.

“Le belle parole hanno fatto il loro tempo e hanno lasciato il posto alle solite operazioni di taglio lineare sulla sanità, al blocco delle assunzioni, alla denuncia spudorata degli sprechi da parte di chi ha governato la sanità sprecona. Si modifica il Titolo V della Costituzione e si additano le Regioni quali unici responsabili del disastro e nel contempo si conferma un indirizzo di esternalizzazione di quote di sanità pubblica verso il mercato privato”.

"Nell’anno di EXPO 2015, che ha per tema la Sicurezza Alimentare, dopo fiumi di retorica e vetrine illuminate sul cibo italiano e sulle nostre filiere agro-zootecnico-alimentari, vediamo avanzare un disegno di smantellamento del nostro modello organizzativo della prevenzione medica e veterinaria e vediamo le Regioni, dominate dall’urgenza di fare tagli, disarticolare le catene di comando e di governo dei servizi e delle autorità competenti dei dipartimenti di prevenzione che sorvegliano i rischi di diffusione delle malattie, che permettono ai nostri cibi di essere sani e certificati in modo da sfondare sui mercati mondiali”.

“Sembra che ormai a nessuno interessi che in prevenzione la spesa sanitaria è minima e il beneficio in termini di salute mantenuta e risparmio di cure è il più elevato. Dovremo ribadirlo a gran voce e lo faremo con tutti i mezzi, in modo unitario, determinato e incisivo”.

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