Trovati 10 risultati per aviaria

Influenza aviaria. Efsa: in calo i casi in Europa ma si raccomanda sorveglianza in vista della prossima stagione influenzale

Influenza aviaria. Efsa: in calo i casi in Europa ma si raccomanda sorveglianza in vista della prossima stagione influenzale

L’Europa ha registrato il più basso numero di casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nel pollame e negli uccelli selvatici dal 2019/2020 e il rischio per la popolazione in genere rimane basso. Sono questi i principali esiti della più recente relazione sull’influenza aviaria elaborata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dal laboratorio di riferimento dell’Unione europea, sulla base dei dati notificati tra aprile e giugno 2024. Il miglioramento della situazione in Europa può essere legato a diversi fattori e richiede ulteriori indagini ma tra i fattori determinanti potrebbero esservi l’immunità sviluppata dagli uccelli selvatici in seguito a una precedente infezione, la riduzione nel numero di alcune popolazioni di uccelli selvatici, la diminuzione delle contaminazioni ambientali e variazioni nella composizione dei genotipi virali.  Gli esperti hanno ...

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Aviaria, Dengue, West Nile: cosa ci attende quest’estate?

Le patologie veicolate dalle zanzare e il virus H5N1 tra gli osservati speciali dei prossimi mesi. Il rischio pandemico ancora non c’è, ma è importante il monitoraggio e la prevenzione Tra il 13 marzo e il 20 giugno sono stati segnalati 14 casi umani di influenza aviaria. Lo stabilisce l’ultimo report dell’ECDC realizzato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e l’EFSA. Tutti i casi sono stati registrati al di fuori dei confini europei e la maggior parte delle persone infettate ha riferito di essere stata esposta a pollame, mercati di pollame vivo o bovini da latte prima del rilevamento del virus o dell’insorgenza della malattia. Il documento conclude che «Le infezioni umane da virus dell’influenza aviaria rimangono rare e non è stata osservata alcuna trasmissione da uomo a uomo. Il rischio di infezione con i virus dell’influenza aviaria attualmente in circolazione in Europa rimane basso per la popolazione dell’UE/SEE. Il rischio ...

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Influenza aviaria, negli Usa quarto caso umano legato a epidemia bovini. Rischio resta basso

Sulla base delle informazioni disponibili in questo momento non cambia l’attuale valutazione del rischio che l’infezione rappresenta “per la salute umana, precisano i Cdc Il quarto caso umano di influenza aviaria collegato all’epidemia tra le vacche da latte negli Usa, confermato dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), “sulla base delle informazioni disponibili in questo momento non cambia l’attuale valutazione del rischio” che l’infezione rappresenta “per la salute umana”, che resta, perciò, basso. Tuttavia, questo sviluppo sottolinea l’importanza delle precauzioni raccomandate alle persone esposte ad animali infetti”, che “corrono un rischio maggiore”. Lo hanno ribadito i Cdc, comunicando l’identificazione di un nuovo caso umano di influenza aviaria ad alta patogenicità Hpai A(H5), in un lavoratore di un’azienda lattiero-casearia del Colorado, dove si erano registrati bovini p...

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Aviaria, il governo Usa finanzia con 176 milioni Moderna per sviluppare un vaccino

Il governo degli Stati Uniti finanzierà Moderna con 176 milioni di dollari per sviluppare un vaccino contro l’influenza aviaria, mentre i casi nelle mucche da latte continuano ad aumentare in tutto il paese. Il virus H5N1 è stato rilevato all’inizio di quest’anno nelle mucche da latte e si è diffuso in oltre 135 mandrie in 12 stati e ha infettato tre persone fino ad oggi, tutte con casi lievi. E anche se i funzionari sanitari federali sottolineano che il rischio per la popolazione più ampia rimane basso, il finanziamento di Moderna arriva un mese dopo che il governo Usa aveva già scorte di vaccini H5 realizzati utilizzando altre piattaforme di altri produttori, tra cui CSL Seqirus e Sanofi. ...

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Influenza aviaria, Finlandia: primo Paese a vaccinare persone

La Finlandia è il primo Paese al mondo a introdurre la vaccinazione preventiva per gli esseri umani contro il virus dell’influenza aviaria, con l’obiettivo di proteggere i lavoratori a rischio di esposizione La Finlandia ha annunciato che sarà il primo Paese al mondo a vaccinare gli esseri umani contro l’influenza aviaria H5N1. A partire dalla prossima settimana, i lavoratori più esposti ai rischi di infezione riceveranno il vaccino. La decisione, supportata da un appalto congiunto mediato dall’Unione europea, va nella direzione di proteggere gli individui che operano in settori particolarmente vulnerabili, come gli allevamenti di animali da pelliccia e di pollame, nonché i laboratori di ricerca. La decisione La Finlandia prevede di offrire la vaccinazione preventiva contro l’influenza aviaria a partire dalla prossima settimana ad alcuni lavoratori a contatto con gli animali, diventando il primo Paese al mondo a farlo. Lo hanno affermato martedì 25 giugno le autorità sanit...

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Influenza Aviaria, l’Italia non aderisce alla fornitura Ue di vaccini per allevatori e veterinari

Mentre continuano a rimbalzare le notizie sull’influenza aviaria, l’Italia ha deciso di non firmare il contratto per la fornitura di un vaccino prepandemico dell’azienda Seqirus. Il bando prevede la fornitura di 665mila dosi, con l’opzione di altre 40 milioni di dosi nell’arco di 4 anni. Sono 15 i Paesi (13 stati membri, più due Paesi dello Spazio economico europeo) che invece hanno aderito attraverso l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera): Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda Lettonia, Lituania, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo e Slovenia. I vaccini contro l’influenza aviaria Il vaccino di Seqirus protegge dai ceppi H5 dell’influenza aviaria, come quelli ad elevata patogenicità attualmente circolanti negli uccelli, ed è già autorizzato per l’uso nelle persone a rischio, come gli allevatori e il personale veterinario. L’Italia, tuttavia, ha deciso di non aderire a questo contr...

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Influenza aviaria, boom di casi tra i gatti

L’epidemia di influenza aviaria si espande, colpendo gatti, topi e persino lavoratori agricoli. L’Oms lancia l’allarme L’influenza aviaria, una volta confinata principalmente agli uccelli, sta ora mostrando una capacità inquietante di adattarsi e diffondersi tra nuove specie. Recenti sviluppi hanno rivelato che il virus non solo ha infettato mucche da latte negli Stati Uniti, ma ha anche colpito gatti domestici, cani e, sorprendentemente, topi. Questa evoluzione del virus ha sollevato preoccupazioni significative tra gli esperti di salute pubblica e veterinaria. UN’EPIDEMIA INASPETTATA Negli ultimi mesi, l’influenza aviaria ha fatto notizia per la sua diffusione tra le mucche da latte negli Stati Uniti, coinvolgendo ben 12 stati. Questo virus, noto per la sua alta patogenicità, ha causato danni collaterali in diverse altre specie. Come ha spiegato Kristen Coleman, ricercatrice di malattie infettive presso l’Università del Maryland, la situazion...

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Influenza aviaria, le infezioni nei bovini e la risposta sanitaria

Si riaccende l’attenzione sull’influenza aviaria, soprattutto dopo la recente scoperta di un ceppo ad alta patogenicità in bovini da latte negli Stati Uniti. Il salto di specie rimarca la capacità dei virus influenzali di adattarsi e infettare nuovi ospiti, aumentando la necessità di sistemi di sorveglianza e risposta efficaci. Nonostante i rischi, attualmente non ci sono prove di trasmissione diretta tra bovini; le misure di controllo si concentrano sulla prevenzione del contagio e la protezione dei lavoratori esposti. Ora che la pericolosità delle infezioni da Covid-19 è stata domata, anche se non completamente sconfitta (più di 3.000 nuovi casi notificati negli ultimi 30 giorni e un non trascurabile numero di ricoveri in ospedale), i virus dell’influenza aviaria si riaffacciano all’attenzione di chi studia l’orizzonte di prossime eventuali minacce pandemiche. Soprattutto da quando, il 25 marzo 2024, i funzionari federali del Dipartimento dell’Agricoltura degli...

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Aviaria, da italiani database per tracciare casi in tempo reale e genoma virus

Ciccozzi: “Con la sua capacità di causare focolai significativi tra gli uccelli e il potenziale di trasmissione agli esseri umani, richiede una vigilanza costante e un’efficace risposta coordinata” “L’influenza aviaria H5N1 è una minaccia zoonotica globale che continua a destare preoccupazione per la salute pubblica. Con la sua capacità di causare focolai significativi tra gli uccelli e il potenziale di trasmissione agli esseri umani, richiede una vigilanza costante e un’efficace risposta coordinata”. Lo sottolinea l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, fra gli autori dello studio italiano “H5N1 bird flu: Tracking outbreaks with real-time epidemiological data”, in pubblicazione su ‘The Lancet Infectious Diseases’. ...

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Influenza aviaria da virus A(H5N1): Siamo pronti a fronteggiare una nuova pandemia?

Fra le varie motivazioni che sono alla base del fondato allarme suscitato dal virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (highly pathogenic avian influenza, HPAI) A(H5N1), con particolare riferimento al clade 2.3.4.4b, possiamo annoverare lo spiccato neurotropismo e l’elevata neuropatogenicità dello stesso nei confronti di numerose specie di uccelli e di mammiferi domestici e selvatici, anche filogeneticamente distanti le une dalle altre, ivi compresi i Pinnipedi e i Cetacei, nonché la già pluriminacciata popolazione di orsi polari (Ursus maritimus), con un caso accertato lo scorso Gennaio in Alaska (https://www.nytimes.com/2024/01/03/science/bird-flu-polar-bears.html). Ciò appare ulteriormente giustificato dalla comprovata suscettibilità dei bovini nei confronti di tale infezione, come in maniera oltremodo eloquente testimoniano i numerosi casi recentemente insorti nella popolazione bovina statunitense di ben nove Stati, primo fra tutti il Texas (7), ove un allev...

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