Rassegna Stampa

05 settembre 2023

Aviaria. H3N8: mutazioni aumentano rischio trasmissione diffusa

Fonte: Agi

Un sottotipo di virus dell’influenza aviaria, endemico negli allevamenti di pollame in Cina, sta subendo cambiamenti mutazionali che potrebbero aumentare il rischio di trasmissione della malattia all’uomo. Lo dimostra lo studio condotto in stretta collaborazione tra l’Università di Nottingham, la China Agricultural University di Pechino, l’Accademia cinese delle scienze e il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, pubblicato su Cell.

“I risultati sollevano la preoccupazione di una potenziale epidemia o pandemia in atto ed è necessaria una ricerca concertata per monitorare da vicino questi virus nel pollame e nell’uomo”, hanno detto i ricercatori. La ricerca mostra la caratterizzazione, in un caso isolato da un paziente umano, del virus H3N8 dell’influenza aviaria. Utilizzando topi e furetti da laboratorio come modelli di infezione umana, lo studio ha rilevato che il virus ha subito diverse modifiche adattative perchè potesse causare gravi infezioni negli animali ed essere trasmissibile per via aerea tra gli animali.

Nell’uomo, l’infezione da virus aviario H3N8 è stata riscontrata come causa di sindrome da distress respiratorio acuto, che può essere addirittura fatale. Il virus è diffuso negli allevamenti di polli; tuttavia, in precedenza, le caratteristiche della sua trasmissione dagli animali all’uomo sono state poco comprese.

“Abbiamo dimostrato che un virus aviario H3N8, isolato da un paziente con polmonite grave, si è replicato in modo efficiente nelle cellule epiteliali bronchiali e polmonari umane; il virus, trasmesso attraverso le goccioline respiratorie, è stato estremamente dannoso in ospiti mammiferi di laboratorio”, ha spiegato Kin-Chow Chang, dell’Università di Nottingham. “Abbiamo scoperto che il virus predilige il legame con i recettori umani e la sostituzione aminoacidica PB2-E627K, necessaria per la trasmissione per via aerea”, ha proseguito Chang.

Le popolazioni umane, anche se vaccinate contro il virus umano H3N2, sembrano immunologicamente sprovviste di strumenti per contrastare gli AIV H3N8 emergenti, adattati ai mammiferi e potrebbero essere vulnerabili all’infezione in proporzione epidemica o pandemica. “Un’importante barriera che il virus non è ancora riuscito a vincere è quella della resistenza agli acidi dell’influenza; l’aviaria deve superare questo ostacolo per acquisire l’adattabilità e la trasmissibilità nei nuovi mammiferi o nell’uomo”, ha precisato Chang: “L’attuale nuovo virus H3N8 non ha ancora sconfitto l’ostacolo della resistenza all’acido”.

“Dovremmo, quindi, per prevenire la diffusione dell’influenza fra gli umani, prestare attenzione al cambiamento della resistenza agli acidi del nuovo virus H3N8”, ha concluso Chang.