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Il Segretario nazionale, Aldo Grasselli, ha inviato ieri una lettera alle autorità e alle parti interessate per sottolineare le criticità nella gestione dell’emergenza Peste Suina Africana che da inizio gennaio sta interessando Piemonte e Liguria e andrebbe affrontata con urgenza e risorse adeguate.

In gioco c’è un intera filiera produttiva, la zootecnia suina italiana, eccellenza del made in Italy e protagonista dell’export alimentare, che rischia un rilevante danno economico.

Il virus della PSA si propaga con grande velocità, mentre le misure previste appaiono molto poco tempestive.
“Occorre, piuttosto, una strategia in cui siano chiaramente definite le azioni e le fasi temporali da realizzare per isolare i focolai, eliminare i cinghiali infetti e creare una fascia di sicurezza a protezione degli allevamenti suini della pianura ed è necessario, senza ulteriori tentennamenti, un piano di abbattimenti nella zona infetta e di controllo di massa sui cinghiali abbattuti selettivamente nella zona di protezione” scrive Grasselli.

“Ora è necessario che la figura del “Commissario”, appena nominato, sia resa tempestivamente ed effettivamente operativa e dotata delle risorse umane, strumentali ed economiche e di poteri gestionali proporzionati al disastro che si potrebbe concretizzare nei prossimi mesi ed anni, sia sul piano della salute animale sia sul piano economico” conclude il Segretario Nazionale.