Rassegna Stampa

02 dicembre 2021

Assalzoo. Tante norme, troppe interpretazioni: un ostacolo per la ripresa

Fonte: mangimiealimenti.it

Mentre si guarda ai prossimi mesi con aspettativa ed entusiasmo per quanto il Paese riuscirà a fare con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, complici una relativa tranquillità della situazione sanitaria che vede tutta Italia in zona bianca, alcuni aspetti che attengono l’attività del nostro settore sono fonte di preoccupazione e impongono una riflessione su come un legislatore, distratto e frettoloso, possa generare problemi ed oneri sia agli operatori che alle autorità stesse. Se infatti da un lato vengono varate misure per aiutare i settori più in crisi, dall’altro vi sono alcuni provvedimenti che nulla hanno a che fare con le politiche di sostegno e che, al contrario, fanno riflettere.

Inevitabile rivolgere il primo pensiero a quanto accaduto alla Legge 283/1962 la cui abrogazione prevista dal Decreto Legislativo 27/2021 (in vigore dal 26 marzo) ha destato grande scalpore. Una storica modifica del quadro normativo e sanzionatorio effettuata senza porre le corrette basi e che è stata invalidata dalla sovrapposizione ad opera di un decreto-legge, in questo caso veramente fatto e pensato d’urgenza, entrato in vigore tre giorni prima del Decreto Legislativo 27/2021. Un provvedimento che non tanto ha resuscitato la Legge 283, quanto ne ha addirittura impedito la morte. Si tratta di una norma che poco interessa al settore mangimistico, ma l’accaduto pone in evidenza come vi siano stati dei seri problemi nell’iter legislativo del suddetto decreto, tra cui – lasciatemelo dire – l’assoluta mancanza di confronto con i portatori di interesse, ai quali era stata sottoposta nell’estate 2019 una bozza che pochissimo aveva a che vedere con il testo pubblicato in Gazzetta. L’abrogazione della Legge 283 è solo il fatto più eclatante, è la punta di un iceberg, perché con lo stesso provvedimento il legislatore ha modificato l’intera procedura difensiva delle non conformità afferenti le competenze del Ministero della Salute, sostituendo il consolidato istituto della revisione d’analisi con le ancora inesplorate controperizia e controversia.