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02 novembre 2021

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Bluetongue. SIVeMP: pochi vaccini e pochi veterinari. Ora c’è un’interrogazione parlamentare

Categoria: Dalla Segreteria Nazionale, Istituzioni, Sanità animale

Bluetongue. SIVeMP: pochi vaccini e pochi veterinari. Ora c’è un’interrogazione parlamentare

Il Deputato Andrea Vallascas del gruppo Misto – L’Alternativa c’è ha presentato il 26 ottobre alla Camera dei Deputati l’interrogazione a risposta scritta n° 4/10525 indirizzata al Ministero delle politiche agricole e al Ministero della salute sulla diffusione dell’epidemia di blue tongue in Sardegna.

Tenendo conto anche dei dati forniti dal SIVeMP, l’interrogante chiede ai ministri competenti di sapere quali iniziative intendano adottare anche di natura normativa, per garantire un’adeguata dotazione di risorse economiche e strumentali nonché un’adeguata disponibilità di vaccini e di medici veterinari per contrastare la diffusione della blue tongue negli allevamenti della Sardegna.

Il Ministero della Salute è stato delegato per fornire una risposta

Di seguito il testo dell’interrogazione presentata

Premesso che:

secondo quanto riportano gli organi di stampa della Sardegna, si sta registrando una crescente diffusione dell’epidemia di lingua blu nell’isola;

il 23 settembre 2021, il sito Sanità informazione riferiva che la malattia «Partita dagli ovini, si sta diffondendo rapidamente anche tra i bovini generando una vera e propria epidemia, con conseguenze drammatiche per l’economia della regione»;

l’Unione Sarda del 23 settembre 2021 ha riferito dell’allarme dell’associazione di categoria Coldiretti Sardegna, secondo la quale, l’epidemia «in 40 giorni ha raggiunto 1.186 allevamenti per un totale 416.719 capi coinvolti, dei quali 37.198 (9 per cento) presentano sintomi e 3.593 sono morti (0,86 per cento)»;

l’agenzia giornalistica Ansa, il 13 settembre 2021, ha dato la notizia del «rapido diffondersi della Lingua blu (blue tongue) nell’isola che ad oggi conta 723 focolai che interessano 234.993 capi, 20.431 dei quali presentano sintomi, mentre 1.626 sono morti»;

appena una settimana dopo, in base ai dati della segreteria nazionale del Sindacato Italiano veterinari di medicina pubblica (SIVeMP), «si contavano 880 focolai e oltre 25 mila capi con sintomatologia clinica, quelli morti sono più di 2.200. La tendenza è al peggioramento, essendo questo il periodo più favorevole allo sviluppo dell’insetto vettore. Questo significa che nella regione ci sono 880 allevamenti che sono bloccati e che quindi non possono movimentare i loro capi, con danni incalcolabili per l’economia della regione»;

è il caso di ricordare che la blue tongue è una malattia di origine virale, trasmessa da un insetto (Culicoides Imicola), che ciclicamente si presenta in forma diffusa e grave negli allevamenti ovini (i bovini, pur contraendo il virus, rimangono perlopiù asintomatici), tanto da poter essere considerata endemica in certi territori;

per le caratteristiche orografiche e climatiche e per l’alta diffusione delle specie sensibili (ovini, caprini, bovini) la Sardegna è una regione particolarmente soggetta alla diffusione di questa malattia;

tra le misure di contrasto a questa epidemia, acquistano particolare rilevanza la vaccinazione e l’impiego di sostanze repellenti per la lotta all’insetto vettore;

a fronte delle dimensioni dell’emergenza, sembrerebbe, inoltre, che le risorse messe a disposizione del comparto siano insufficienti, così come sembra ci sia una scarsa disponibilità di vaccini e di medici veterinari;

a questo proposito, SIVeMP ha sostenuto che se, da una parte, il vaccino è efficace «per il sierotipo 4 presente ora in Sardegna», dall’altra, ha rilevato che «c’è una scarsa disponibilità. Le poche dosi fornite sono state utilizzate per vaccinare le rimonte cioè gli animali giovani, ma la malattia si sta manifestando negli adulti. I benefìci della vaccinazione sono ben noti agli allevatori, ma per la scarsità di dosi e per la carenza di personale veterinario, queste vanno a rilento»;

inoltre, alcune associazioni di categoria hanno sollecitato un’integrazione delle risorse a disposizione; in particolare la Coldiretti Sardegna ha sostenuto che la blue tongue «è ormai presente in gran parte del territorio regionale e interessa oltre mille aziende. È necessario prevedere un ristoro per le perdite e le mancate produzioni che si determineranno nelle aziende coinvolte così come per le spese per l’acquisto dei repellenti» –:

quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, anche di natura normativa, per garantire un’adeguata dotazione di risorse economiche e strumentali nonché un’adeguata disponibilità di vaccini e di medici veterinari per contrastare la diffusione della blue tongue negli allevamenti della Sardegna;

se non ritenga opportuno assumere iniziative volte a ristorare gli allevatori per i danni subiti e le spese sostenute a seguito della diffusione dell’epidemia di blue tongue.