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30 aprile 2020

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Non dimentichiamo la peste suina africana

Categoria: Sanità animale

Non dimentichiamo la peste suina africana

In questo periodo storico in tutto il mondo l’attenzione della comunità scientifica è rivolta principalmente alla pandemia causata dal Coronavirus COVID 19.
Contemporaneamente la peste suina africana (PSA), che ha scatenato una crisi senza precedenti sulla salute animale e sull’economia di stati interi, continua a diffondersi, richiedendo un livello d’attenzione massimo nei suoi confronti.

La situazione attuale presenta un rischio globale di impatto significativo sulla salute e sul benessere degli animali, sulle economie nazionali e internazionali, sullo sviluppo rurale, sul comportamento sociale e politico, sulla sicurezza alimentare nazionale e sui mercati nazionali e internazionali. La diffusione progressiva della PSA sembra essere inevitabile, considerando che, ad oggi, non ci sono metodi di prevenzione efficienti quali un vaccino in grado di stimolare un’immunità protettiva, e la malattia in futuro, è probabile si possa diffondere attraverso i suini domestici e i suidi selvatici nella maggior parte dei continenti.

L’unico mezzo per il suo controllo è l’eliminazione delle popolazioni di suini infetti e il rigoroso controllo dei movimenti degli animali e dei prodotti suini.

L’ultimo rapporto dell’OIE (27 marzo-9 aprile 2020) evidenzia che in questo periodo sono stati notificati 548 nuovi focolai di peste suina africana. Il totale dei focolai di PSA ancora attivi in tutto il mondo è di 7.595 (inclusi 3.440 focolai in Romania e 2.383 focolai in Vietnam).

La notizia completa sul sito IZS AM