Rassegna Stampa

19 febbraio 2020

Sardegna: trichinella in suini bradi abbattuti nel Nuorese

Fonte: Agi

Il parassita della trichinella è stato riscontrato in alcuni dei suini bradi abbattuti lo scorso 14 febbraio nelle campagne di Orgosolo (Nuoro). L’ultimo caso segnalato in Sardegna risale al 2 gennaio scorso quando il parassita era stato ritrovato in un cinghiale cacciato nelle campagne di Oliena a ridosso del confine con il territorio di Orgosolo.
I risultati di laboratorio elaborati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale, che daranno maggiori dettagli domani dopo altre analisi più approfondite, confermano il territorio di Orgosolo è il più colpito dalla presenza della trichinella.

“Ricordiamo ai consumatori di acquistare sempre carni sicure, certificate e provenienti da allevamenti regolari e sottoposti ai dovuti controlli igienico sanitari”, è l’appello lanciato da Daniela Mulas, componente dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna e direttrice di distretto sociosanitario. “I prodotti di salumeria ‘fatti in casa’ rappresentano la principale sorgente di infezione perché non cotti ed è quindi assolutamente necessario che tutti gli animali macellati o cacciati siano sottoposti all’esame specifico per la ricerca della Trichinella, prima del loro consumo”.

“Fino a oggi, in Sardegna, la Trichinella non è mai stata riscontrata all’interno di allevamenti regolarmente registrati”, precisa Mulas, “che rispettano le norme sulla biosicurezza e sotto controllo dei servizi veterinari”.

Il parassita si localizza inizialmente a livello intestinale per dare poi origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli dove si incistano. La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente per via alimentare con il consumo di carne cruda o poco cotta contenente la larva del parassita.Il periodo di incubazione è di circa 8-15 giorni, con variazioni da 5 a 45 giorni a seconda del numero dei parassiti ingeriti. La trasmissione può avvenire attraverso il consumo di carni suine (maiale e cinghiale) o equine. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre. L’infezione all’uomo, in casi estremi, può portare al decesso.

Il parassita – ricorda Isz Sardegna – è presente in Sardegna dal 2005 quando, in due distinti focolai (aprile e dicembre), 19 persone finirono in ospedale con sintomi clinici causati da grave infestazione di Trichinella. In entrambi i casi, a Orgosolo, venne accertata che l’origine dell’infestazione era dovuta al consumo di insaccati freschi provenienti da suini macellati senza controllo sanitario. Nel 2007 un altro episodio coinvolse un essere umano, poi nessuna segnalazione fino al gennaio 2011 quando è ricomparsa la malattia con 6 casi che hanno richiesto il ricovero in ospedale. La Trichinella, tranne un’unica positività riscontrata nel 2008 in un cavallo importato dai Paesi dell’Est e macellato regolarmente in un mattatoio della provincia di Cagliari, è stata rilevata fino a oggi quasi esclusivamente nei territori di Orgosolo.

Come ricorda l’Izs, l’infezione, dai primi focolai del 2005, si è diffusa in buona parte dell’agro del comune, avvicinandosi pericolosamente a quello di Nuoro e sconfinando, da qualche mese, in quello di Oliena.