Rassegna Stampa

11 febbraio 2020

Carne e malattie cardiovascolari: altri due studi puntano il dito sul legame tra il consumo e il rischio di patologie cardiache

Fonte: ilfattoalimentare.it

L’annosa questione del legame tra carne rossa o lavorata e malattie conosce una nuova puntata. Uno studio pubblicato da nutrizionisti e cardiologi della Northwestern University e della Cornell University e pubblicato su JAMA Internal Medicine, suggerisce che vi sia un nesso tra un consumo medio, le patologie cardiovascolari e la mortalità.

Il campione è stato consistente: poco meno di 30 mila persone dell’età media di 53,7 anni hanno partecipato, nell’arco di tre decenni, a sei diversi studi. I dati sono stati analizzati per verificare se eventuali associazioni fossero statisticamente significative o meno. Il risultato è che le persone abituate a consumare una o due porzioni di carni rosse o lavorate a settimana, hanno un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e di morte prematura che va dal 3 al 7%. Per quanto riguarda il pollo (sempre consumato due volte a settimana), l’aumento di rischio sarebbe attorno al 4%. Ma i dati non sono chiari perché molto, in quel caso, dipende da come viene cucinata la carne e dalla presenza nel piatto della pelle. Del tutto scagionato è il pesce, il cui consumo non sarebbe associato agli indici di rischio.