Rassegna Stampa

19 settembre 2019

West Nile: Riccardi, caso di contagio riscontrato in Friuli

Fonte: Agi

Caso di contagio da West Nile virus nel pordenonese. L’ha annunciato Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione con delega alla salute, di concerto con l’Azienda per l’assistenza sanitaria del Friuli occidentale.

“A seguito dell’individuazione, a fine luglio, di un gruppo di zanzare risultato positivo al virus nella zona di Pasiano, ci aspettavamo almeno un caso di contagio, questo perché questa patologia è ormai endemica in alcuni dei nostri territori – ha sottolineato Riccardi – Occorre sottolineare che è il primo caso individuato nel 2019: abbiamo la conferma che l’ampia campagna di prevenzione attuata dalla Regione in collaborazione con le aziende sanitarie e gli enti locali ha dato importanti risultati positivi”. E ha aggiunto: “È altrettanto importante la collaborazione che si è instaurata con il sistema della medicina di base per il governo di queste situazioni, in quanto il medico di medicina generale che per primo ha avuto il sospetto del caso, ha governato con accortezza l’identificazione e la gestione pre-ospedaliera del caso. Inoltre i laboratori di Analisi hanno consentito celermente di confermare l’appropriatezza del piano aziendale predisposto”.

La persona che ha contratto il virus è stata inviata dal medico di medicina generale all’ospedale per sospetta West Nile sulla base delle condizioni cliniche e di una sierologia positiva. Con il ricovero si è dato seguito al protocollo aziendale predisposto sulla scorta di quanto concordato con la rete infettivologica regionale. Questo ha portato al riscontro del Dna di West Nile virus su sangue e urine del paziente. Per un’ulteriore conferma, gli esami del paziente sono stati inviati al laboratorio di riferimento regionale a Trieste per confermare il sospetto di una forma neuro invasiva a fronte di una sintomatologia neurologica presentata dal paziente. Attualmente il paziente è ricoverato nel reparto di neurologia dell’ospedale di Pordenone: le sue condizioni cliniche, pur rimanendo la prognosi riservata in attesa degli ultimi accertamenti, non destano particolari preoccupazioni. Il dottor Massimo Crapis responsabile dell’unità operativa di infettivologia dell’Azienda per l’assistenza sanitaria del Friuli occidentale, ha confermato come “a fronte del ritrovamento del ceppo infetto di zanzare fosse prevedibile almeno un caso di contagio”. E ha aggiunto: “Anche se questo potrebbe rimanere un caso isolato saranno attuati tutti i provvedimenti di prevenzione e di monitoraggio per circoscrivere il più possibile la diffusione dell’infezione”.