Rassegna Stampa

28 agosto 2019

Conferenza parti Cites conferma linea protezionistica Italia

Fonte: Ministero dell'ambiente

Fissati limiti più severi al commercio di elefanti africani catturati in natura e destinati a zoo e circhi, vietato il commercio dell’avorio e della lontra liscia, rafforzata la protezione delle giraffe, di numerose specie di squali (in particolare lo squalo mako), di diverse tartarughe, e legni tropicali. Sono queste le decisioni più importanti prese dalla 18a Conferenza delle Parti CITES (la convenzione che regolamenta il commercio internazionale di specie animali e vegetali a rischio), che si è conclusa oggi a Ginevra.
In sostanza, è stata confermata la linea protezionistica dell’Italia. E’ stato riconosciuto, inoltre, il ruolo critico delle comunità locali e indigene e il successo del rilancio delle popolazioni di vigogna attraverso un uso sostenibile in Bolivia, Perù e in alcune parti dell’Argentina.

“Siamo soddisfatti – commenta il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – dei risultati raggiunti dalla Conferenza delle Parti Cites. La tutela delle specie a rischio di estinzione ci sta a cuore ed è importante che un consesso internazionale come quello che si è concluso oggi a Ginevra abbia posto limiti e protezioni più stringenti”.
Alla Conferenza hanno partecipato delegazioni di oltre 180 Paesi e centinaia di organizzazioni internazionali. La delegazione italiana, composta da rappresentanti del ministero dell’Ambiente, della commissione scientifica CITES, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, era guidata dal Generale di brigata Massimiliano Conti, comandante del raggruppamento Carabinieri CITES.

Numerosi sono stati i temi discussi con ricadute dirette sul tessuto economico e sociale dell’Italia, in particolare nei settori della moda, dell’arredamento, degli strumenti musicali, dove è ampio l’impiego di prodotti derivati da specie animali e vegetali protette e che pongono il nostro Paese quale leader mondiale, come ha sottolineato il generale Conti. Di particolare interesse anche i dibattiti sull’esclusione dalla regolamentazione Cites di alcuni prodotti finiti, come gli strumenti musicali composti da materiali in dalbergia (palissandro).