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26 luglio 2018

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Tavolo art. 22 Patto per la salute. Governo sblocchi il turn over

Nei prossimi 5 anni 50% dei veterinari fuori dal sistemai

Categoria: Dalla Segreteria Nazionale

A causa della mancata pianificazione del turn over da parte di Asl e Regioni, in assenza di interventi tempestivi, nel giro di 5 anni il 40%  del personale veterinario dirigente dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL e degli IZS – che ad oggi, come confermato da una recente indagine SIVeMP, supera i 60 anni di età per il 40% degli organici – uscirà dal sistema e le funzioni della sanità pubblica Veterinaria saranno oggettivamente  impossibili da esercitare con appropriatezza. 
 
Problemi come il benessere nelle filiere zootecniche e nei macelli, la lotta alla antimicrobico resistenza, la lotta al randagismo, il controllo degli alimenti di origine animale, il monitoraggio dei rischi di impatto ambientale della zootecnia e dell’acquacoltura, la vigilanza sulle popolazioni animali invadenti, la protezione del nostro patrimonio zootecnico dalle malattie infettive e la loro eradicazione, non saranno adeguatamente gestiti e impediranno al “sistema paese” di offrire sufficienti garanzie ai cittadini italiani nonché ai partner commerciali comunitari ed internazionali, mettendo a rischio sia il livello di garanzie sanitarie interne sia la proiezione sui mercati interna-zionali dei nostri prodotti della eccellente filiera agroalimentare che, senza adeguate credenziali sanitarie certifi-cate da servizi veterinari dotati delle necessarie competenze, autorevoli ed altamente efficienti, non possono es-sere esportati.
 
Per evitare un crollo verticale della medicina veterinaria pubblica e delle funzioni di tutela della salute e dei mer-cati agro-zootecnici-alimentari è necessario sbloccare il turn over dei veterinari, prevedere borse di studio per la formazione specialistica per tutte le professioni che ne sono prive attivando percorsi di formazione- lavoro che prevedano l’inserimento dei veterinari specializzandi nei dipartimenti di prevenzione e negli Istituti Zooprofilattici Sperimentali” ha dichiarato il segretario Nazionale Aldo Grasselli. “È insensato impedire al Ssn di fare tesoro delle esperienze dei suoi professionisti attivi per formare i nuovi professionisti che nel tempo dovranno sostituirli”. 
 
I ministeri competenti, le regioni e le società scientifiche, tra cui la Società Italiana di Medicina Veterinaria Pre-ventiva, devono rivisitare anche le tipologie delle specializzazioni necessarie ai veterinari pubblici futuri, nella loro durata e nei contenuti”.