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20 novembre 2018

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23 novembre Sciopero dei veterinari pubblici, Lettera del Segretario Nazionale

Categoria: Dalla Segreteria Nazionale, Sciopero

23 novembre Sciopero dei veterinari pubblici, Lettera del Segretario Nazionale

Cari Colleghi,

il 23 novembre torneremo a scioperare dopo che con lo sciopero del 12 dicembre 2017 avevamo provocato una accelerazione della contrattazione che ci aveva permesso di ottenere un notevole miglioramento della Legge di Bilancio che, quanto meno dal 2019, aveva stanziato risorse aggiuntive per i fondi contrattuali (emendamento Gelli).

L’arma dello sciopero resta comunque l’unico strumento che ci consente di richiamare l’attenzione del Governo e delle Regioni sulle gravi carenze che il de-finanziamento della sanità, il blocco del turn-over, il precariato e il blocco dei contratti hanno prodotto negli ultimi 9 anni.

Anche questo Governo, non più e non meno dei precedenti, proclama la difesa ad oltranza del Ssn ma nei fatti agisce diversamente.

Siamo in una perenne campagna elettorale con due opposizioni che si contrastano stando al governo sulla base di un indecifrabile “contratto” e una minoranza che nemmeno ha il diritto di tribuna perché annichilita dai suoi errori.

Se per un verso si stanno ottenendo i risultati di battaglie passate (sono in fase di avvio le procedure per la stabilizzazione del precariato in applicazione all’articolo 20 del decreto legislativo n° 75/2017) altrettanto non possiamo dire per quanto concerne i temi cruciali del nostro Contratto.

Le Regioni hanno dichiarato di essere favorevoli alle nostre richieste sia per quanto concerne la copertura completa della rivalutazione del 3,48%, sia per l’inserimento in massa salariale dell’indennità di esclusività di rapporto, sia per l’abolizione del blocco dei fondi al tetto del 2016.

Ma le stesse Regioni, facendo azione sindacale nei confronti del Governo, si dicono in difficoltà perché, onorando i contratti, la copertura dei LEA verrebbe meno essendo il FSN non sufficientemente rifinanziato.

Continua un gioco scorretto che contrappone i nostri legittimi diritti ai diritti altrettanto legittimi dei cittadini assistiti.

Si tratta di un atto mistificatorio gravissimo, politicamente inaccettabile.

Il Governo e le Regioni si accordino e trovino le risorse per adeguare il Fondo Sanitario Nazionale alla spesa per i LEA e alla spesa per i contratti, nulla di inatteso.

Il nostro sciopero del 23 ha già riscosso l’attenzione di Confindustria e delle associazioni di stakeholder del settore agro-zootecnico alimentare; le abbiamo esortate a sollecitare nuovamente il Governo.

Se con lo sciopero le importazioni e le esportazioni, i mercati di bestiame e ittici, le movimentazioni animali, le macellazioni, le certificazioni sanitarie necessarie per approvvigionare i banchi degli esercizi commerciali, saranno ritenute penalizzate e si avvertirà un danno alle imprese, vorrà dire che si comprenderà l’importanza sanitaria ed economica della nostra funzione e della nostra professionalità.

E’ l’unico modo che ci resta per indurre il Governo e le Regioni a fare ciò che è necessario per recuperare la nostra fiducia e chiudere positivamente la vertenza: riconoscere quanto chiediamo per il nostro contratto scaduto da 9 anni.

Cari colleghi, grazie per la vostra consueta mobilitazione, grazie per i vostri sacrifici.

Aldo Grasselli
Segretario Nazionale SIVeMP

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