“Essere impreparati ad affrontare le patologhe infettive degli animali e in particolare quelle zoonotiche oggi è imperdonabile, pericoloso per l’umanità ed enormemente diseconomico“.
“All’inizio della pandemia Sars- Cov-2 i politici (nazionali e regionali) erano impreparati, ma la scienza sapeva cosa sarebbe successo, la sanità pubblica sapeva cosa sarebbe successo. Sommessamente, relativamente alle filiere agro zootecnico alimentari, di cui giustamente ci vantiamo come Made in Italy, abbiamo previsto e segnalato il rischio di ritorno e diffusione dell’Influenza Aviaria e della Peste Suina Africana e, nessuno può escluderla, dell’Afta Epizootica. Ma lo spazio di azione dei servizi veterinari pubblici è sempre più ristretto dai mille dinieghi delle Aziende sanitarie. E la medicina veterinaria, nonostante gli encomi e le blandizie, non è “in mente Dei”.
Dall’editoriale di Aldo Grasselli, Argomenti n° 1/2023