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MIUR. Audizione SIVeMP sulle Scuole di specializzazione di area sanitaria

Categoria: Dalla Segreteria Nazionale, Formazione specialistica, Google News, Istituzioni



Il 18 luglio il SIVeMP è intervenuto in audizione presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, sul tema delle “Scuole di specializzazione di area sanitaria”.

Il Dott. Pierluigi Ugolini, Vice Segretario Nazionale SIVeMP, ha rimarcato la necessità di una stretta interazione tra Miur e Ministero della Salute, mirata alla migliore pianificazione possibile dell’accesso alle scuole di specializzazione e per gestire in modo adeguato eventuali criticità, sottolineando come sia indispensabile la collaborazione tra i due dicasteri per saldare i reali fabbisogni formativi e definire un percorso flessibile, dinamico ed efficace per offrire al nostro Paese quello di cui realmente ha bisogno.

In merito al percorso di formazione specialistica, essenziale per i ruoli del Servizio sanitario Nazionale, il SIVeMP ha chiesto di equiparare il personale medico veterinario e delle altre professioni sanitarie a quello medico chirurgo che beneficia di borse di studio per tutto l’arco del corso di specializzazione mentre i medici veterinari e le altre professionalità ne sono privi e devono sostenere di persona il costo della specializzazione.

Il razionale della richiesta è legato alla constatazione del fatto che medici veterinari, farmacisti, psicologi, biologi etc., sostengono le loro specializzazioni a proprie spese, e non avendo accesso ai servizi del SSN (ASL e IZS), non entrano “in squadra” in modo funzionale ai servizi territoriali.

Seguono invece un percorso di studi essenzialmente accademico che necessita di una ulteriore e successiva dispendiosa integrazione col contesto lavorativo.

Per quanto riguarda il tema delle coperture economiche, cruciale per una reale esigibilità della richiesta, in carenza di risorse economiche aggiuntive (peraltro auspicabili) si è in ogni caso evidenziata la possibilità di utilizzare le risorse che annualmente si accantonano in quanto alcune migliaia di borse di studio riservate ai medici chirurghi non hanno pretendenti e vanno sprecate.

In questa ipotesi il problema troverebbe soluzione attraverso un percorso di aggiustamento normativo e regolamentare, che richiede solo convergenza di intenti e volontà politica.

Riconoscere quindi la possibilità di attivare borse di studio per i medici veterinari e per le altre professioni sanitarie offrirebbe inoltre l’opportunità di inserire nel SSN personale disponibile a progressivi carichi di lavoro e responsabilità che, attraverso un nuovo modello di rapporto di formazione/lavoro, consentirebbe a tutti i futuri professionisti della dirigenza medico veterinaria e sanitaria di acquisire competenze operative di indubbia qualità dando un sostanziale contributo alle attività istituzionali delle ASL e conseguentemente delle Regioni.




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