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Influenza Aviaria ad alta patogenicità, 191 focolai in Italia

Categoria: Istituzioni, Sanità animale



Dalla seconda metà di ottobre 2021 il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria presso l’IZS delle Venezie ha confermato un totale di 191 focolai principalmente in allevamenti commerciali con alcune incursioni in allevamenti familiari, soprattutto nella regione Veneto, meno in Lombardia, ed un solo focolaio ciascuna nelle regioni Lazio, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.

Nonostante risulti maggiormente colpita la filiera dei tacchini da carne si osserva un progressivo aumento dei casi anche negli allevamenti di broiler e nelle galline ovaiole. Rispetto a quest’ultima categoria, si ritiene necessario rafforzare il rispetto scrupoloso delle misure di biosicurezza vista la complessità di questa filiera e le conseguenze negative che potrebbero scaturire da un suo maggiore coinvolgimento.

Considerata la diffusione della malattia in territori precedentemente non coinvolti si è in procinto di modificare nuovamente la zona Zona di Ulteriore Restrizione (ZUR).

Continuano le attività di gestione dei focolai che stanno impegnando considerevolmente i servizi veterinari regionali e locali nonchè i laboratori degli Istituti zooprofilattici sperimentali e del Centro di riferimento nazionale per l’influenza aviaria che si stanno prodigando senza sosta nell’esecuzione delle attività di controllo.

Anche i divieti di movimentazione di animali e loro prodotti, finalizzati a contenere la diffusione della malattia, rimangono in essere in accordo con quanto disposto dal Decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 9, ad accezione di un numero limitato di deroghe concesse solo a seguito di un’attenta analisi del rischio.

Per gli aspetti connessi con la prevenzione umana, in particolare modo degli operatori e dei dipendenti degli allevamenti e della filiera avicola si rimanda a quanto contenuto nella circolare DGPRE prot. n. 56437 dell’8/12/2021




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