Rassegna Stampa

09 gennaio 2019

Sentenza della Corte di Giustizia sulle nuove tecniche di riproduzione ed OGM, dibattito aperto per le Commissioni AGRI ed ENVI

Fonte: Ruminantia

Durante il meeting congiunto tra le Commissioni AGRI ed ENVI del Parlamento Europeo di lunedì 7 gennaio, si è tenuto il dibattito sulla sentenza che la Corte di Giustizia europea ha emanato riguardo alle tecniche di mutagenesi nella quale essa stabilisce che gli organismi ottenuti mediante queste tecniche sono OGM e, in linea di principio, sono soggetti agli obblighi previsti dalla direttiva sugli OGM, la 2001/18/CE. Tali organismi dovrebbero quindi essere soggetti a procedure di autorizzazione, consentendo alle grandi imprese di continuare a investire in queste tecniche; tra le autorità legislative, si ritiene anche che la sentenza della Corte non fornisca la necessaria chiarezza sugli aspetti legislativi per i ricercatori, gli innovatori e gli accademici dell’UE.

La sentenza di fatto è l’output della Corte di Giustizia conseguente ad un invito da parte del Conseil d’État francese, in seguito ad un ricorso vertente sulla normativa francese presentato dal sindacato agricolo Confédération paysanne ed altre otto associazioni a difesa degli interessi dell’agricoltura contadina, a stabilire, in sostanza, se gli organismi ottenuti mediante mutagenesi siano OGM e se siano soggetti agli obblighi presi è visti dalla direttiva sugli OGM. La sentenza ha lasciato molte perplessità nel mondo dell’industria (si veda, ad esempio, la posizione di Assosementi sulla questione) così come nel mondo della scienza e della ricerca, che si è unita per la salvaguardia delle tecniche di riproduzione di precisione tramite un position paper, sostenuto al momento da 93 istituti di ricerca.