Rassegna Stampa
30 settembre 2024
Peste suina africana, la federazione dei veterinari Umbria lancia l’allarme
Fonte: perugiatoday.it
“Visto come è stata partecipata la riunione con questo sindacato e i direttori di UOC dei servizi veterinari delle due aziende sanitarie locali di Perugia e Terni da parte dell’Assessorato che l’aveva convocata su nostra sollecitazione, soprattutto per l’assenza della parte politica e della direzione generale, dobbiamo dire che l’esperienza del COVID, dove i veterinari hanno avuto un ruolo fondamentale per il tracciamento, non ha insegnato niente.
Il SIVeMP dell’Umbria ha cercato di rappresentare il grave pericolo della Peste Suina Africana che incombe sulle nostre filiere agroalimentari che si sta sempre più avvicinando al nostro territorio, considerando anche alcuni recenti gravi episodi nella confinante regione Marche come possibile fonte di contaminazione e l’imminente apertura della campagna venatoria con la relativa movimentazione delle carni di cinghiale, specie molto sensibile e forte diffusore dell’agente eziologico della PSA.
L’intenzione del sindacato era quella di trovarsi preparati in tempi di relativa pace per evitare il ripetersi delle gravi situazioni esistenti in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna e delle possibili tensioni con i produttori della filiera suinicola e le direzioni aziendali ASL e regionali preposte che ancora non garantiscono il fabbisogno del personale programmato per il 2024, storicamente sottodimensionato, nonostante la rimozione del precedente tetto della spesa del personale, e il grave ritardo per la copertura delle strutture complesse, con particolare riferimento a quei servizi che verrebbero maggiormente coinvolti in caso di epidemia. La nostra categoria, come tutte le altre del SSN, inizia ad essere sempre più insofferente di questo sistema di governo e organizzazione, con lo spezzettamento delle competenze, che determina un forte ‘scarica barile’ a cascata tra Ministero della salute, Regioni e Aziende sanitarie Locali al quale abbiamo assistito anche in Umbria, nonostante abbiamo contribuito in modo costruttivo con una seria ed articolata proposta di linee guida in materia di organizzazione dei servizi veterinari dei dipartimenti di prevenzione al fine di ottenere livelli essenziali ed omogenei organizzativi, con adeguate risorse, rimasta nei cassetti dell’Assessorato che aveva istituito un apposito gruppo di lavoro con sua determina direttoriale”.