Rassegna Stampa
29 settembre 2021
Lo sfuggente numero degli spillover non rilevati
Fonte: lescienze.it
La frequenza dei salti di specie dei patogeni potrebbe aiutare a capire l’origine di SARS-CoV-2 e valutare la probabilità di future devastanti pandemie. Ma si tratta di studi affetti da troppe incertezze mentre quel che è certo è che l’eccessiva pressione antropica sugli ecosistemi naturali aumenta enormemente il rischio
Una delle principali domande che le persone si pongono da un anno e mezzo è perché SARS-CoV-2 è diventato il disastro mondiale che conosciamo. Che cosa rende questo virus così diverso da tutti gli altri con cui conviviamo, e perché nonostante la scienza sia oggi molto più all’avanguardia rispetto agli scorsi decenni, non abbiamo mai vissuto una pandemia globale simile a questa.
A quasi due anni da quando presumibilmente il virus ha iniziato a circolare fra gli esseri umani, ancora non abbiamo risposte certe sulla sua origine, e il motivo è semplice: il mondo vivente, specie su scala globale, è ancora troppo complicato rispetto agli strumenti in nostro possesso per misurarlo.
Ce lo spiega bene Stefania Leopardi, veterinaria, ricercatrice all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, con cui avevamo parlato di questo argomento nella primavera del 2020, quando iniziavamo a prendere coscienza della portata di COVID-19.