Rassegna Stampa
01 dicembre 2020
La pandemia dei polli (H5N8)
Fonte: lorologiaiomiope-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it
La pandemia da Covid-19, malgrado tutte le tragiche conseguenze per il nostro benessere sia fisico che psichico, ha anche l’innegabile vantaggio di costringerci a vedere cose che non volevamo vedere.
La prima di queste e’ che nelle ultime decadi le malattie infettive zoonotiche, ovvero il cui patogeno compie un salto da un animale all’uomo, sono aumentate a dismisura a causa degli sconvolgimenti ecologici da noi stessi causati
La seconda verita’ scomoda che facevamo finta di non vedere e’ che, se assembriamo animali per i nostri scopi tenendoli in condizioni inumane di stress, sporcizia e miseria, e’ piu’ probabile che patogeni che si replicano velocemente circolino, e che prima o poi diventino in grado di compiere il salto sull’uomo.
Abbiamo quindi fatto finta di scoprire, in occidente, che i “wet market” dell’estremo oriente sono aberrazioni spaventose in cui animali vivi vengono torturati fisicamente e psicologicamente prima di essere macellati davanti ai loro simili in attesa, con sangue, escrementi, peli, piume e patogeni che schizzano da tutte le parti. Naturalmente nessuno si sogna di applicare sanzioni a una nazione potente come la Cina, che non rispetta neanche i diritti umani, figurarsi quelli degli animali, e quindi i wet market ce li dobbiamo tenere. Ma a scopo unicamente medicinale, naturalmente. Le altre nazioni piu’ piccole dell’estremo oriente facciamo semplicemente finta che non esistano.
Il motivo per cui dobbiamo starci zitti sui wet market e’ che la civilissima Europa non e’ poi cosi’ da meno in quanto a violazioni dei diritti degli animali, con i suoi allevamenti intensivi di maiali, bovini, polli e tacchini, non parliamo neanche degli Stati Uniti. Mentre scrivo e’ in corso una epidemia di influenza aviaria del virus H5N8, portata dagli uccelli migratori selvatici negli allevamenti di polli, tacchini, oche e anatre in Europa, parallela al Covid negli allevamenti dei visoni, ma di cui si parla molto meno perche’ ancora non ci riguarda, quindi al solito preferiamo ignorare il problema.