Rassegna Stampa

19 aprile 2023

I cinghiali arrivano nelle città ma nessuno li vuole veramente fermare

Fonte: ilfattoalimentare.it

Le immagini dei cinghiali che scorrazzano a Santa Margherita Ligure fra i tavolini di un ristorante in prossimità del mare hanno fatto il giro della rete e molti si chiedono come fermare l’invasione di questi animali che ormai considerano alcuni centri abitati un loro habitat. Il problema esiste e non è di facile soluzione, basta pensare che secondo la stima più recente fatta dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ente pubblico di ricerca collegato al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) nella penisola vivono almeno 1,5 milioni di cinghiali nei boschi delle diverse regioni e soprattutto in Piemonte, Toscana, Umbria, Abruzzo… La questione è ben nota e gli esperti dell’Ispra segnalano questo problema dal 2001 senza grande successo, visto che negli ultimi 7 anni sono stati abbattuti 2,1 milioni di animali (300 mila l’anno) e che, nonostante ciò, il numero continua ad aumentare.

Che fare? “Il problema è complesso e i motivi dell’incremento sono diversi – spiega Andrea Monaco dell’Ispra – pensare di incrementare la caccia ai cinghiali, così come viene praticata oggi, per ridurre la numerosità dei gruppi in circolazione non funziona, anche se sembra la soluzione più logica. I dati lo dimostrano: nel 1995 gli animali abbattuti (o prelevati) erano 50mila, adesso sono sei volte di più ma la popolazione continua ad aumentare”. Secondo molti esperti la caccia è la prima causa dell’incremento dei cinghiali, ma questa realtà, pur essendo sostenuta da diversi addetti ai lavori, non si può dire ad alta voce, perché la lobby dei cacciatori è molto presente sul territorio ed è molto ascoltata dai politici. “Per ridurre il numero di cinghiali – continua Andrea Monaco – occorre risolvere i problemi che stanno alla base, e la prima cosa è fare in modo che i cacciatori, ma anche le persone nei centri urbani, smettano di fornire cibo agli animali. Esiste da anni il divieto di foraggiamento ma nei fatti viene poco rispettato”. Lo scopo dei cacciatori è mantenere i cinghiali nel territorio e aumentare il loro numero per poterli poi catturare a colpi di fucile. Fornire cibo in effetti è un buon sistema per raggiungere lo scopo, anche se snatura le regole, perché gli animali in questo modo cercano di meno ghiande, tuberi e altri piccoli animali, trovando la razione di cibo pronta. Grazie a questo servizio crescono in fretta e le femmine raggiungono in largo anticipo l’età dell’estro, aumentando così la possibilità di far cuccioli.