Rassegna Stampa
21 gennaio 2024
Fare il latte per il Parmigiano Reggiano non rende più come una volta
Fonte: ilpost.it
Negli ultimi due anni i costi di produzione si sono fatti insostenibili e gli allevamenti sono in perdita, nonostante le vendite del formaggio siano aumentate
Negli ultimi due anni molti allevatori che producono il latte per fare il Parmigiano Reggiano, uno dei formaggi italiani più conosciuti e venduti nel mondo, hanno chiuso il bilancio in perdita. Il motivo delle difficoltà economiche non riguarda le vendite di latte e di formaggio, aumentate rispetto al 2022, ma la crescita dei costi di produzione e il calo dei prezzi di vendita all’ingrosso. C’è un evidente squilibrio nella filiera: i maggiori costi sono stati sostenuti soprattutto da chi produce il latte e il formaggio, mentre la tenuta delle vendite e dei prezzi proposti ai consumatori finali hanno assicurato guadagni maggiori solo alla grande distribuzione. Da tempo le associazioni che rappresentano gli allevatori sollecitano un intervento per distribuire meglio i guadagni.
Controllare tutte le parti della filiera del Parmigiano Reggiano non è semplice, principalmente perché la produzione ha un andamento ciclico con tempi piuttosto lunghi: gli allevatori infatti producono il latte mediamente due anni prima della vendita del formaggio, che ha bisogno di un periodo di stagionatura prima di essere messo sul mercato. In questo periodo l’andamento dei costi e dei prezzi può essere influenzato da molte cose, come è accaduto negli ultimi anni prima con il Covid, poi con gli effetti della guerra in Ucraina. Per questo la filiera è regolata e controllata dal Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, che da 90 anni ha il compito di salvaguardare le caratteristiche del formaggio oltre ad agevolarne il commercio e il consumo.