Rassegna Stampa
02 luglio 2019
Fao, Qu Dongyu e i nuovi equilibri nel mondo
Fonte: Agronotizie
Giuliano Noci, ingegnere, professore ordinario di marketing e prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano ha affermato ad AgroNotizie che “mentre il mondo occidentale era preso da altre vicende, la Cina ha potuto espandere la propria rete
Dalla real-politik al soft-power. Mutazioni non sempre rapide, ma che modificano gli equilibri. Da Otto von Bismarck alla Cina. Cambiano i tempi e gli attori.
Ha suscitato sorpresa, ma forse non più di tanto, l’elezione del cinese Qu Dongyu a direttore generale della Fao la scorsa settimana. Era nell’aria, ma non ci si immaginava una sconfitta schiacciante (108 voti sul 191 disponibili) e, soprattutto, alla prima tornata elettorale.
Soprattutto perché l’Unione europea appoggiava apertamente la candidata francese, Catherine Geslain-Lanéelle (71 voti, sarebbe stata la prima donna a dirigere la Fao), mentre gli Stati Uniti hanno inviato segnali contrastanti, a quanto sembra. Dopo aver appoggiato, infatti, il candidato georgiano David Kievalidze (12 voti), sembra che abbiano dirottato le proprie preferenze sulla francese. Un messaggio contradditorio, che evidentemente ha contribuito a far convergere voti sull’uomo di Pechino.
Giuliano Noci, ingegnere, professore ordinario di marketing e prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, conosce molto bene l’ex Celeste Impero.