Rassegna Stampa

05 dicembre 2023

La “Nacchera di mare” in via di estinzione per colpa di un virus

Fonte: repubblica.it

Dal 2017 è scomparso il 99,9% degli esemplari di Pinna nobilis in mare aperto. Ora un gruppo di ricercatori fa finalmente luce su una malattia virale che agisce come l’HIV nell’uomo: indebolisce le difese immunitarie. E che “potrebbe rappresentare una minaccia di proporzioni sconosciute anche per altre popolazioni di animali marini”

Non c’entra l’uomo. Non stavolta. Il “giallo” sembra vicino a una soluzione: è colpa di una imprevedibile pandemia se dal 2017 ad oggi è scomparso il 99,9% degli individui di Pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo. Un’infezione virale, a quanto pare. E l’indiziato numero uno per l’estinzione, che parrebbe quasi inevitabile, della cosiddetta “nacchera di mare”, che può arrivare a 70 centimetri di altezza e a un massimo di 45 anni di età, è un virus causa di immunodepressione: qualcosa di non troppo dissimile agli HIV, responsabili dell’immunodeficienza umana. Si tratta, per l’esattezza, di un picornavirus: la notizia, veicolata in un articolo scientifico pubblicato su “Frontiers in Veterinary medicine” a margine di uno studio coordinato da una ricercatrice italiana dell’Università degli studi di Napoli Federico II, Francesca Carella, aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza di un fenomeno su cui da tempo si interrogano gli scienziati. E se fino a ieri la strage sembrava legata all’azione combinata di un protozoo, Haplosporidium pinnae, e di un batterio ritrovato generalmente in animali africani e individui affetti da HIV, ora il meccanismo è finalmente più chiaro: protozoo e batterio sono specie opportuniste, in grado, cioè di approfittare di animali apparentemente sani, ma dal sistema immunitario in fase di pre-collasso. Proprio come per un uomo colpito da HIV.