Rassegna Stampa

28 settembre 2023

Oristano. Cornacchia positiva a West Nile; storno con Usutu virus

Fonte: Agi

A Oristano una cornacchia è risultata positiva alla febbre del Nilo (West Nile) e uno storno all’Usutu Virus. Lo segnala la Asl 5, precisando che, però, “la situazione è sotto controllo”, come dichiara Enrico Vacca, direttore del servizio di Sanità Animale dell’azienda sanitaria. “Per i cittadini rimangono valide le stesse precauzioni da adottare, già comunicate per prevenire i contagi del virus della Febbre del Nilo”.

La cornacchia, trovata morta nella località Pardu Accas, nel territorio a Oristano, ha contratto il virus della West Nile. Uno storno, morto in pieno centro a Oristano, ha contratto il virus Usutu. I due contagi sono stati comunicati alla Asl dall’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. Si attende conferma dal centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Teramo.

Lo scorso agosto un uomo di Siamanna (Oristano) di 72 anni era risultato positivo al virus della Febbre del Nilo. Le sue condizioni sono invariate. A metà settembre un 51enne di Siamaggiore ha contratto la Febbre del Nilo, ma ora sta bene.     A luglio era risultato positivo alla West Nile un gruppo di zanzare catturate da una trappola a Torregrande e due cornacchie, abbattute da un cacciatore nello stesso punto nel territorio di Solarussa. A inizio settembre un cavallo è risultato positivo al virus a Paulilatino.

Lo scorso anno si erano registrati otto casi di contagio umano di West Nile nell’Oristanese, quattro dei quali su persone che poi sono decedute. Un mese fa, invece, un gruppo di zanzare, catturate nella zona dell’ospedale San Martino a Oristano, era risultato positivo al virus Usutu.

Il virus West Nile, trasmissibile dagli uccelli infetti all’uomo o ad altri animali attraverso la puntura di zanzara, nell’80% dei casi è asintomatico, nel 20% causa sintomi simili a quelli influenzali (febbre, mal di testa, nausea e vomito) e in una percentuale inferiore all’1% provoca encefaliti o meningoencefaliti. Il virus Usutu, meno noto della Febbre del Nilo, è capace di causare sia mortalità significativa tra le popolazioni di alcune specie di uccelli sia sintomi nell’uomo, anche se la capacità di indurre forme cliniche neuro-invasive sembra essere, ad oggi, limitata a poche e sporadiche segnalazioni. Anche questo virus si trasmette tra uccelli e uomo tramite zanzare infette (soprattutto del genere Culex), ricorda la Asl 5. La malattia da virus Usutu può causare nell’uomo forme asintomatiche, forme influenzali e, nei casi più gravi, ma molto rari, meningo-encefaliti.

“L’azione più importante rimane eliminare le raccolte d’acqua stagnante, dove si sviluppano le larve delle zanzare, con operazioni di bonifica ambientale e impiego di prodotti larvicidi”, ricorda Maria Valentina Marras, direttrice del dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria della Asl. “Occorre, quindi, svuotare di frequente l’acqua presente nei sottovasi dei fiori, ciotole per gli animali, secchi e altri contenitori; tenere i contenitori per l’acqua (comprese le piscinette per i bambini), in posizione tal da non creare ristagni; sistemare pneumatici, materiali di scarto o di risulta in modo da evitare raccolte di acqua stagnante. E ancora utilizzare, con moderazione, repellenti cutanei da spruzzare o spalmare sulle parti scoperte del corpo; indossare quando si è all’aperto, soprattutto al tramonto e sino all’alba, indumenti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo (camicie a maniche lunghe, pantaloni o gonne lunghe e calze); applicare le zanzariere alle finestre e alle porte di ingresso; in caso di presenza di zanzare in ambienti interni, vaporizzare spray a base di piretro o di altri insetticidi per uso domestico, oppure utilizzare diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi”.