Rassegna Stampa

16 novembre 2020

Di Guardo: Coronavirus e visoni

Fonte: quotidianosanita.it

Gentile Direttore,
fra le diverse specie animali naturalmente e/o sperimentalmente sensibili nei confronti dell’infezione da SARS-CoV-2 – il tristemente famoso coronavirus responsabile della CoViD-19 e, nondimeno, della pandemia che ha finora colpito oltre 55 milioni di persone, con almeno 1.300.000 casi di malattia ad esito infausto -, vi e’ anche il visone. Trattasi di un animale (mustelide) da pelliccia, che viene allevato in molti Paesi (fra cui l’Italia) e che, oltre ad esser naturalmente suscettibile nei riguardi dell’infezione da SARS-CoV-2, si e’ parimenti rivelato in grado di ritrasmettere il virus all’uomo.

Tale fenomeno, denominato “viral spillback”, e’ stato documentato per la prima volta, qualche mese fa, in alcune aziende olandesi e, piu’ recentemente, in diversi allevamenti danesi, spagnoli, italiani e greci, relegando il visone nella “scomoda” posizione della sola specie animale capace, a tutt’oggi, di “restituire” il virus – per cosi’ dire – all’uomo dopo averlo acquisito dallo stesso.

Ed e’ proprio sulla scorta di questi elementi conoscitivi che in diversi Paesi, fra cui il nostro, sono stati emanati dalle competenti Autorita’ Sanitarie tutta una serie di provvedimenti restrittivi nei confronti degli allevamenti di visoni con casi accertati o sospetti (come anche senza casi) d’infezione da SARS-CoV-2, fino alle “draconiane” misure adottate dalla Danimarca, ove e’ stato disposto l’abbattimento dell’intera popolazione di visoni allevati in quella Nazione, assommante a circa 17 milioni di capi.