Rassegna Stampa

27 ottobre 2020

Coronavirus, uno studio avverte: ci sono rischi legati a specie animali non autoctone

Fonte: lastampa.it

L’introduzione da parte dell’uomo di specie alloctone al di fuori della loro area naturale è un fenomeno in costante e progressivo aumento, basti pensare alla diffusione della nutria Sud Americana nella Pianura Padana. Di questo fenomeno sono ormai ampiamente riconosciuti i gravi impatti ambientali ed economici (12 miliardi di euro di danni annui nella sola Europa). Tuttavia, nonostante i diversi agenti patogeni normalmente presenti nelle specie animali, il ruolo delle specie alloctone quali agenti promotori dell’insorgenza di nuove infezioni è stato finora largamente sottovalutato.

Nel recente lavoro i ricercatori hanno messo in evidenza le ricadute sanitarie potenzialmente conseguenti alle introduzioni di specie alloctone. Attraverso numerosi esempi, gli autori esplorano i meccanismi che legano le specie introdotte all’insorgenza o all’aumento delle infezioni, sottolineando come esse possano non solo introdurre nuovi patogeni nell’ambiente, ma anche acquisire e amplificare la trasmissione di patogeni locali, o modificarne indirettamente la circolazione attraverso i loro impatti sull’ambiente e gli organismi che lo abitano.