Rassegna Stampa

22 ottobre 2020

Corte dei conti europea. Benessere animale, si può migliorare

Fonte: Agronotizie

La Corte dei conti europea pone l’accento sui limiti dei programmi sino ad ora attuati. La situazione dell’Italia, con la Sardegna in vetta alle classifiche del maggiore impegno di spesa

l tema del benessere animale è da tempo al centro delle attenzioni del legislatore europeo.
Risale infatti al 1974 una delle prime normative relative a questo argomento, che ha trovato nel 2007 uno dei suoi momenti più importanti con la definizione degli animali come “esseri senzienti”.

Prima e dopo questa data le normative europee si sono occupate a più riprese del benessere animale, intervenendo sulla densità dei capi allevati, sui comportamenti anomali, sulle sofferenze in allevamento o durante il trasporto, solo per citare alcuni degli argomenti presi in esame.

In particolare è con la riforma Fischler, introdotta nella Politica di sviluppo rurale, che il benessere animale è entrato a pieno titolo nella Politica agricola comunitaria (Pac), divenendo parte del primo pilastro attraverso la condizionalità obbligatoria.
Ancora oggi, nella Pac 2014-2020, il benessere animale ha un ruolo rilevante, almeno sulla carta.