Rassegna Stampa

03 giugno 2020

I batteriofagi: una soluzione alternativa agli antibiotici come promotori di crescita in zootecnia?

Fonte: Accademia dei Georgofili

Non tutti i virus sono nostri cattivi nemici come il Coronavirus tristemente famoso, responsabile della Covid-19, che chissà quando ci permetterà di tornare alla nostra vita di tutti i giorni. Ci sono anche dei virus che non se la prendono con gli animali, ma solamente con batteri specifici. Sono i virus batteriofagi. Se i batteri bersaglio dei batteriofagi sono patogeni per noi e per i nostri animali, come ad esempio i Clostridi o i Campylobacter, i batteriofagi ce ne liberano a tutto nostro vantaggio.

L’impiego di antibiotici in zootecnia è stato vietato in molti paesi nel tentativo di risolvere, o per lo meno, alleviare, il problema dell’antibiotico resistenza acquisita (AMR) da parte di molti agenti microbici patogeni. L’insieme globale dei batteri divenuti resistenti agli antibiotici è stato battezzato lugubremente “superbug”, un mostro che sta minacciando le nostre esistenze, insieme ad altri super rischi che ci siamo creati. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità “se continuiamo a far accumulare antibiotici nell’ambiente attraverso l’alimentazione animale, alla fine anche il sistema immunitario umano ne risentirà attraverso la catena alimentare”. Di conseguenza, i tentativi di trovare delle valide alternative agli antibiotici da impiegare come promotori di crescita negli allevamenti si sono moltiplicati negli ultimi tempi.