Rassegna Stampa

16 agosto 2019

Analisi degli antibiotici nel latte fresco da condurre in azienda

Fonte: Cordis

Un’iniziativa finanziata dall’UE ha sviluppato un dispositivo palmare che consentirà agli allevatori di testare il latte vaccino alla ricerca di residui di antibiotici. In tal modo si contribuirà a prevenire la contaminazione delle forniture di latte e a ridurre gli scarti.

Il latte proveniente da mucche trattate per mastite non può essere consegnato a un caseificio a causa della presenza di residui di antibiotici. Tale latte rappresenta un rischio per la salute dei consumatori e impedisce ai batteri di elaborare il latte da trasformare in formaggio e yogurt. Le mucche trattate devono comunque continuare a essere munte e occasionalmente questo latte potrebbe venire miscelato per errore con quello delle mucche sane, contaminando così l’intero lotto.

Se l’autocisterna raccoglie latte contaminato da un allevatore, questo sarà poi miscelato con il latte proveniente da diverse altre mandrie, contaminando così l’intero carico. Inoltre, i test alla ricerca di residui di antibiotici non vengono generalmente eseguiti fino a quando la cisterna del latte non arriva al caseificio. Se il contenuto viene contaminato dal latte proveniente anche da una sola mucca trattata, l’intero carico deve essere scartato e l’autocisterna deve essere sottoposta a una pulizia speciale, provocando così ritardi nella successiva raccolta del latte.