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19 giugno 2019

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Consiglio dell’Ue: compiere ogni sforzo per impedire introduzione in Ue di malattie animali transfrontaliere

Categoria: Sanità animale, Ue

Consiglio dell’Ue: compiere ogni sforzo per impedire introduzione in Ue di malattie animali transfrontaliere

Il Consiglio dell’Unione europea “Agricoltura e pesca” nella sessione del 18 giugno 2019 a Bruxelles ha approvato le “Conclusioni sulla biosicurezza, un concetto generale con un
approccio unitario per proteggere la sanità animale nell’UE” con cui incoraggia gli Stati membri a garantire una sufficiente capacità di biosicurezza a livello nazionale e dell’UE e a individuare e mettere a disposizione incentivi e risorse finanziarie per sostenere un approccio integrato di biosicurezza stabilito a livello nazionale e dell’UE.

Il Consiglio riconosce che le malattie animali trasmissibili possono avere conseguenze economiche e sociali molto gravi che ostacolano agricoltura, commercio e turismo. Ciò vale in particolare per le malattie animali transfrontaliere, come l’afta epizootica e la peste suina africana, che possono diffondersi molto rapidamente, indipendentemente dalle frontiere nazionali, e che, nel caso delle
malattie animali transfrontaliere zoonotiche (come alcuni tipi di influenza aviaria ad alta patogenicità) possono rappresentare un grave rischio anche per la salute umana. Occorre quindi compiere ogni sforzo per impedirne l’introduzione nel territorio dell’UE o, se sono già presenti, per prevenirne la diffusione ed eradicarle, anche perchè, ricorda, le infezioni possono presentarsi con
intensità diversa nei vari Stati membri a causa della rispettiva situazione geografica e di altri fattori ma la prevenzione e il controllo efficaci sono sempre nell’interesse dell’UE nel suo complesso.

Il Consiglio ricorda la responsabilità di tutti gli operatori e i professionisti degli animali, compresi i trasportatori, di ridurre al minimo il rischio di diffusione delle malattie animali transfrontaliere
attraverso le loro attività e sottolinea, in particolare, che spetta in primo luogo agli operatori attuare le misure di biosicurezza. Considerato in aggiunta che molte malattie animali transfrontaliere colpiscono anche le popolazioni di animali selvatici, anche i cacciatori, i birdwatcher e le organizzazioni di gestione forestale e protezione della natura possono svolgere un ruolo molto importante nell’individuazione e nel controllo di tali malattie.

Per tali motivi ribadisce l’importanza di un approccio integrato alla biosicurezza e del coinvolgimento e della cooperazione di tutti i settori pertinenti riconosce e di conseguenza che sono necessarie risorse finanziarie sufficienti per garantire la corretta ed efficiente applicazione di tale concetto, tenuto conto che è meglio investire nella prevenzione che spendere per la cura.

A cura della segreteria SIVeMP

(nella foto la situazione epidemiologia relativa all’Afta epizootica nel I semestre 2019, fonte OIE)