Rassegna Stampa

29 maggio 2019

Grande attesa per la presentazione del libro “Veterinaria e Mafie”

Fonte: tvsette.net

Il prossimo 31 maggio 2019 alle ore 15 nella sala convegni della Camera di Commercio di Benevento, sarà presentato il libro della dr.ssa Eva Rigonat,: “Veterinaria e Mafie”.

E’ una raccolta di sette storie, autobiografiche, di veterinari che, come funzionari pubblici, hanno saputo resistere e denunciare il fenomeno dell’infiltrazione criminale, della corruzione, del comportamento intimidatorio, nell’ambito dell’attività istituzionale. Storie da leggere per riflettere e decidere quali sono i valori importanti dell’agire professionale, della resilienza di una professione per un fenomeno sottaciuto, ma portato avanti dalle agro-mafie verso coloro che con impegno, responsabilità e lealtà tutelano ogni giorno la salute ed il benessere animale, garantendo la sicurezza alimentare e la tutela della salute pubblica per assicurare cibi sani e sicuri. Sette storie di uomini, donne, animali e mafia.

Le ha salvate dall’oblio Eva Rigonat e sono ora un libro “Veterinaria e Mafie”. È un libro fra inchiesta e letteratura per raccontare a ragazzi e adulti di una professione sconosciuta, quella veterinaria, posta a tutela della sicurezza alimentare e della salute dell’uomo.

Si legge nella quarta di copertina: “Un giorno un altro mondo entra nel tuo mondo e inizia il lento degrado della tua dignità umana e professionale, psicologica e familiare: “la regressione nella mafia”.È una forza che opprime, che isola, che disperde gli amici e che allontana dai propri cari, ai quali si vuole risparmiare il senso di colpa che provano gli incolpevoli. Una forza che riduce al silenzio chi ha capito e ha deciso di restare fedele a ciò che è giusto. Ed è proprio allora che la burocrazia delle gerarchie si rivela funzionale alla mafia, usando il mobbing o la “servitù volontaria” per impedire, senza dare ordini, l’affermazione di ogni legge e di ogni giustizia.Questo non è il libro di una categoria professionale, ma delle lacerazioni patite da uomini e donne che sono stati dalla parte della sanità pubblica e che non riescono a dimenticare, nemmeno dopo essere stati riscattati dalla logica processuale.

Li soccorre questo libro, impedendo l’oblio civile delle loro sofferenze. Voci tremanti, sorrette dall’intervista, e voci appassionate, liberate dallo sfogo autobiografico, in una mescolanza di generi e di stili che racconta la proteiforme mostruosità dell’offesa di mafia”. “In realtà gli autori di questo libro sono i medici veterinari perseguitati dalle mafie che il silenzio di troppi, potenti e non, mette nelle file della solitudine umana – dice Eva Rigonat – le loro storie ci raccontano di persone normali che non chiedevano di essere degli eroi. Gente che voleva solo fare bene il proprio lavoro. Un desiderio semplice. Talmente semplice, talmente forte nel richiamo alle radici di un ruolo da essere destrutturante per una società devastata dalla “questione morale”. Quasi tutti questi medici sono accomunati dall’aver trovato nella famiglia e nell’ambiente esterno a quello lavorativo, e spesso anche in quello esterno a molte istituzioni, la forza di resistere. Tutti sono accomunati da comportamenti dettati dall’abitudine all’onestà e dalla convinzione di non poter essere diversi per riuscire a stare con se stessi”.